martedì 24 maggio 2011
martedì 17 maggio 2011
ELEZIONI 2011 //2
Sulla stampa si dirà che la destra ha perso.
Quando Berlusconi vantava la vittoria al primo turno a Milano probabilmente non ha tenuto conto della scaramanzia. Eppure quando un candidato si aggrappa al passato dell'avversario per "cattar su" voti, la poca esperienza che ho mi insegna che le carte da giocare sono sempre meno.
Il messaggio che è stato mandato ai cittadini non è stato chiaro, e le urne di Milano ne hanno risentito. Niente di più, niente di meno.
A Torino e a Bologna si sapeva che per il centro-destra sarebbe stata durissima.
A Napoli si è fatto un buon lavoro e il risultato è arrivato.
Per adesso, nelle città, abbiamo pareggiato - la Lega non è contenta di aver pareggiato perché, dopo tutti gli sforzi, voleva vincere.
Nelle province la Lega si è dimostrata forte e lo stesso vale per i restanti comuni, salvo le rare eccezioni.
L'affluenza alle urne è calata ancora. I politici, quelli di mestiere, durante la lotta per l'ultimo effimero voto si sono dimenticati del ruolo di chi deve amministrare il paese; così si regalano voti a Grillo e similari, facendo tutto l'opposto di quello di cui il popolo ha bisogno.
C'è bisogno di cambiare marcia, c'è bisogno di tirar fuori le palle perché la gente con le capacità giuste c'è, ma la gente giusta non si mette in gioco se deve prendere ordini dal vecchio politicante di turno. La Lega questo lo sa benissimo, la gavetta che si deve fare all'interno del movimento lo dimostra in modo chiaro, adesso però è ora di dare un taglio a qualche articoletto di giornale e di dare più spazio a quello che è importante davvero, è ora di non dimenticarsi dei risultati tra due giorni ma di capire davvero cosa bisogna fare e continuare il lavoro svolto fino ad oggi.
In provincia riusciamo a portare Salsomaggiore al ballottaggio, dopo anni di governo fallimentare di sinistra oggi abbiamo la possibilità di cambiare il volto del paese. Negli altri comuni la Lega avrà dei consiglieri per la prima volta, anche se non dalla parte della maggioranza.
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