giovedì 10 ottobre 2013

Auguri e riflessioni


Faccio i miei complimenti a Corrado per la carica di segretario della nostra sezione, in questi due anni siamo riusciti a tenere uniti il gruppo nonostante le vicende riguardanti il nostro movimento che hanno allontanato molte persone dalle nostre idee. Adesso sono convinto che la Lega può ripartire alla grande e a Soragna sono sicuro che il nostro nuovo segretario saprà dare seguito a questa ripartenza.

Colgo l'occasione per fare una riflessione riguardante non tanto la politica e le idee dalle quali essa nasce, ma piuttosto le persone, i cittadini e gli italiani.
In questi giorni l'argomento principe dei giornali è l'appello fatto da Napolitano a favore di amnistia e indulto, a favore dello svuotamento delle carceri  e della messa in libertà di migliaia di persone che hanno "tolto" benessere alla società; una cosa raccapricciante ovviamente, invece di costruire nuove carceri o di impedire sul nascere certi reati semplicemente si svuotano, permettendo di fatto che i reati minori non diventino reati ma soltanto "incidenti di percorso" per i criminali (qualche inconcludente ora nella caserma e un pusher potrà tornare davanti alle scuole a fare quello che faceva il giorno prima, tanto per intenderci).

Gli italiani sono tutti indignati davanti a questa prospettiva, ma questa indignazione non da l'aria di essere molto combattiva, anzi, da l'aria di essere complice di questi stravolgimenti del concetto di benessere di cui tutti si riempono la bocca; basta chiaccherare un po' con la gente e porgere alcune domande: "sei favorevole all'indulto?" -  "assolutamente no, quei bastardi dei politici ci mollano tutta la feccia in giro per le strade, tanto loro hanno le guardie del corpo e le case in quartieri per bene, grazie ai nostri soldi …. " - "Allora vieni a firmare una proposta di legge per bocciare quest'indulto??" - "No io di quelle cose li non ne voglio sapere, sono tutti uguali e non cambia niente.."
Questo è il dialogo tipo quando proponi alla gente un'alternativa al "non far nulla subendo cio che ti viene imposto dall'alto".
Situazioni come queste si ripetono ogni giorno in ogni strada, in questi anni di attività politica ho cercato di capire la gente, lasciandomi spiegare le loro convinzioni, a volte campate per aria, e ho cercato anche di ascoltare non solo l'ambito politico ma anche l'ambito sociale e umano.
Il risultato di questo ascolto mi ha portato a credere che una frase (mi rifiuto di citarne l'autore) sia molto meno campata per aria di quello che si pensa:
- Gli italiani non sono meglio di noi politici -
Non è necessario ascoltare gli insulti da bar che ogni politico che si rispetti prende regolarmente, basta guardare quello che le persone fanno guardando al sodo, alla condotta di vita di ciascuno.

C'è chi si lamenta che i giovani non lavorano, poi sono gli stessi che senza dire niente a nessuno permettono ai figli di frequentare l'università per anni senza mai riuscire a prendere una laurea.
C'è chi ce l'ha a morte con chi non rispetta le regole, poi scopri che magari sta facendo una crociata contro un vigile che gli ha dato la multa perché non si era messo la cintura.
C'è perfino chi vorrebbe fare la rivoluzione perché fa fatica ad arrivare a fine mese ma guai a farsi mancare il nuovo Iphone da 700 euro o le vacanze in Mar Rosso.

Questi sono esempi tangibili, non teorie filosofiche ma argomenti che si possono appurare anche col vicino di casa.
Ogni italiano si aspetta dal mondo politico una condotta di vita perfetta, senza torti verso la società e con uno spiccato senso del giusto (del giusto per ognuno di noi, non per gli altri).
A chi anche solo una volta ha pensato che il politico, in quanto tale, deve essere superiore alla massa io rispondo che se fosse davvero cosi pagherebbero l'università dei figli fuori corso almeno dieci volte tanto; non ci sarebbe nemmeno un segnale ad indicare gli autovelox; si vedrebbero ragazzi italiani di vent'anni raccogliere l'immondizia con i mezzi di iren, non ci sarebbero ruderi pericolanti sparsi per tutte le campagne e ai genitori non sarebbe nemmeno permesso entrare nelle scuole per giudicare, e disturbare, il lavoro degli insegnanti.

Se davvero gli italiani si aspettano che la politica sia meglio di loro, io, da italiano, mi aspetto che ogni mio connazionale conosca a fondo la democrazia, conosca a fondo il concetto di legge e di regola, conosca a fondo il rispetto per la società della quale fanno parte sia i delinquenti che i propri amici e vicini di casa.

Se i cittadini non dimostrano di conoscere questi concetti di base è inevitabile che la politica ( che nella democrazia deriva proprio da loro ), sia portata ad agire di conseguenza comportandosi nello stesso modo.


Paolo

sabato 20 luglio 2013

BASTA CON LE TARIFFE INDIFFERENZIATE


COMUNICATO STAMPA
Redatto il 3 Giugno 2013 dalla sezione di Soragna

La sezione soragnese della Lega Nord sembra seriamente impegnata sul fronte dei rifiuti e per questa nuovo progetto si sprecano gli slogan, anche se “Basta con le tariffe indifferenziate” pare quello meglio interpretare lo spirito della nuova battaglia su un tema di tale importanza.
«Il 2014 rappresenta una data fondamentale per cercare di cambiare l’attuale politica dei rifiuti in Emilia Romagna e in particolare nel nostro territorio» ci dice Paolo Borlenghi, segretario della locale sezione. «Infatti, il prossimo anno scadranno le convenzioni in essere con gli attuali gestori, IREN per quanto ci riguarda. Atesir, infatti, l’ente regionale che coordina il settore e recentemente subentrato ad Ato, di ambito provinciale, indirà una nuova gara per l’assegnazione della gestione dei rifiuti. Fino ad ora il nostro territorio, con esclusione di Fidenza, è stato egemonizzato in regime monopolistico da IREN, che da anni impone ai nostri Comuni e quindi ai cittadini costi sempre più insostenibili, oltretutto senza alcun gratificante riconoscimento per cittadini e imprese più diligenti e ricicloni, se si esclude un insignificante diploma che ormai da qualche anno viene assegnato ai comuni più virtuosi, come il nostro. Siamo stanchi, per farla breve, di ritirare ogni anno un foglio di carta con la scritta dorata "comune riciclone" (che suona anche male) e nel contempo vedere costantemente lievitare la tariffa di smaltimento.»
Alla nostra domanda su quale alternativa si vorrebbe proporre, risponde Leopoldo Capra, assessore nell’attuale maggioranza comunale: «L’idea ci è stata data da un recente articolo apparso sulla Gazzetta a firma degli assessori all'ambiente dei comuni di Soragna, S. Secondo, Busseto e Fontanellato dal titolo "L'unione terre verdiane: mala tempora currunt". Più volte abbiamo espresso anche noi le nostre perplessità sul funzionamento dell’ente, soprattutto in merito ai costi gestionali e alla assoluta lontananza dai reali bisogni della cittadinanza. Ora riteniamo che sia giunto il momento di cambiare: è infatti assolutamente necessario che le unioni assumano nuove funzioni, che si avvicinino di più al territorio, che si arrivi a breve e con la più ampia collaborazione possibile, oltre che a una razionalizzazione dei costi, anche a fornire finalmente quei servizi essenziali e mirati che possono andare realmente a beneficio della comunità. Il tema ambientale e in particolare la gestione dei rifiuti è, a nostro avviso, uno di quei capitoli su cui un’unione (soprattutto la nostra) può e deve intervenire, avendo ampi margini di manovra, se capace di fare massa critica e far sentire il proprio peso politico a livello regionale.»
«Tanti modelli realizzati in Italia, come a Vedelago (TV) o in Alto Adige, hanno dimostrato che è possibile gestire i rifiuti con minor costi per i cittadini; non bisogna inoltre dimenticare» aggiunge Corrado Ajolfi, anch’egli assessore nell’amministrazione Farina, «che i rifiuti non sono soltanto un costo ma rappresentano un’autentica risorsa, in quanto i materiali differenziati, come carta, vetro, plastica, ecc. una volta riciclati, sono fonti di reddito, reddito che deve tornare nelle tasche dei cittadini e non in quelle di chi specula e fa business alle nostre spalle. Ma soprattutto deve cambiare la politica delle tariffe. Basta con le tariffe indifferenziate significa che cittadini e imprese devono poter pagare per i rifiuti indifferenziati realmente prodotti e non sulla base di assurdi parametri come la superficie dell’immobile. Se i comuni dell’Unione sapranno cogliere il momento favorevole, dimostrando coesione e determinazione, avranno più possibilità d’esser ascoltati a livello regionale; Dimostreremo così che è possibile rispettare l’ambiente a costi più contenuti, ma soprattutto impediremo che prendano piede tentazioni speculative su un bene così prezioso.»

Sezione Leganord di Soragna

mercoledì 27 febbraio 2013

Ristrutturazione

Sulla soglia delle 7000 visualizzazioni è venuto il momento di fare qualcosa di nuovo nel blog Leganord Soragna.

Sono appena passate le elezioni, politiche e regionali; la Lega, nonostante il risultato poco incoraggiante a livello nazionale (abbiamo non fatto bene, per dirla alla Bersani), è riuscita a prendere la presidenza della regione Lombardia.
Ora, come sperato da tutti i leghisti (e non solo), si potrà dar vita ad un progetto che rappresenta le fondamenta per un cambiamento radicale della situazione economica del nostro paese.
Maroni si da due anni di tempo per formare quella macro regione che consentirà al nord di emergere per quello che è: una delle zone più ricche e produttive dell'intero pianeta. La legge stavolta sembra essere dalla nostra parte, la costituzione incoraggia infatti le collaborazioni fra le regioni, stessa cosa si può dire per l'Europa che addirittura incoraggia le autonomie basate su fattori sociali ed economici.

E l'Emilia?
Noi siamo destinati a rientrare nel progetto, siamo una regione ricca e produttiva che ha come unica zavorra i compagni Errani e Bersani. Il nostro futuro è di essere parte costituente della macro regione del Nord. Ci sono tante aziende, gestite bene e da gente giovane, che non vedono l'ora di fare un balzo in avanti nel progresso staccandosi da tutte quelle mezze ideologie comuniste dalle quali sorgono solo burocrati e cooperative.
Ma per far questo dobbiamo dimostrare ai nostri vicini di là da Po che ci meritiamo anche noi di essere parte di questo progetto, Veneti e Lombardi si sono sudati questo momento invidiato anche da autonomie affermate come Catalogna e Baviera, e qui bisogna dimostrare di non essere da meno.
La possibilità di progredire c'è, le idee e le strade da percorrere anche e sono già tracciate. Ci vuole la volontà.

Tornando al blog, ho fatto un po' di pulizia da link vecchi e poco frequentati, ho inserito una novità: il progetto LEGAUTORE.
Con questo progetto voglio dare la possibilità a chiunque di avere uno spazio per fare proposte e riflessioni, magari non uno spazio paragonabile ad un giornale come bacino d'utenza ma comunque visitato di frequenza.
Per partecipare basta inviare una mail con il proprio testo alla nostra casella di posta, il testo verrà pubblicato, così com'è, come post sul blog, assieme al nome e alla mail dell'autore, il commento, come per tutti gli altri post, sarà libero. Nella colonna di sinistra sono presenti i link diretti per tutti i post di Legautore.
Non ci sono argomenti specifici o strade da seguire per la pubblicazione (io stesso, se andate a vedere nella cronologia, ho pubblicato diverse volte testi non inerenti all'attività politica, ma comunque interessanti per aprire la mente a fatti e eventi che di solito passano inosservati).
L'unico consiglio che mi sento di dare è quello di scrivere come se stesse parlando ad un amico, i vostri post saranno più facili da leggere e più facili da commentare; evitate le parole difficili perché a lungo andare, annoiano.
Buon lavoro..