lunedì 20 giugno 2011

martedì 14 giugno 2011

NUCLEARE



Più che un passo in avanti, quello che si deve fare è un salto in lungo.
Tralasciamo per un attimo i quiz del referendum sull'acqua e sul legittimo impedimento, arriviamo direttamente al nucleare.

L'Italia ha deciso che l'energia nucleare qui da noi non si produce, bisogna usare altri metodi. In questi mesi gli scossoni inerenti al caro "atomo" sono stati notevoli: da Fukushima alla Merkel che rinuncia al nucleare (da segnarsi questa, poi ne riparliamo tra qualche anno).
Prima di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se non ci disseterà, facciamo qualche precisazione dovuta:
- Gli ambientalisti, quelli che si vestirebbero con le foglie di fico e invece preferiscono Prada, hanno in massa votato SI, cioè loro hanno urlato che non vogliono centrali di fianco a casa. E chi le vuole? Ma questi signori si rendono conto che 200 km per una scissione nucleare sono come la distanza che c'è tra me e il mio vicino di casa?
Sicuramente no, a questi signorotti piace usare il forno, piace la lavatrice (quelle a basso consumo certo!!), piacciono le macchine elettriche e non hanno nessuna intenzione di rinunciare nemmeno ad una goccia di energia, non importa se viene da una centrale nucleare a qualche chilometro dai piemontesi o da una a carbone della sicurissima Russia. L'importante è che l'energia in qualche modo venga prodotta e in qualche modo arrivi direttamente nelle nostre tasche, senza sforzi e senza rimorsi. Perché è bello criticare e gridare contro tutto ciò che non è eticamente corretto, soprattutto se non si è consapevoli di quale sia l'alternativa; basta chiedere alla gente di cosa parlavano precisamente i referendum e del perché sono stati creati. Provare per credere.

Detto questo passiamo al bicchiere mezzo pieno.
Le posizioni della Lega riguardo ai referendum sono state chiare, non si vota perché questi referendum, adesso che sono passati, saranno dannosi per l'Italia tutta. La questione più spinosa ovviamente è il nucleare, energia non del tutto pulita, non del tutto rinnovabile e non del tutto sicura.
Quello che rende questa sorgente così apprezzata è però la sua efficienza, sarebbe interessante vedere il rapporto energia prodotta/energia utilizzata per la produzione di una centrale nucleare e di una qualsiasi altra alternativa verde.
E' inutile creare fantasie: il fotovoltaico e l'eolico non bastano a far cuocere i nostri arrosti, senza contare tutte le altre caldaie sparse per tutto il pianeta, non si pensi che bruciare legna, carbone, rifiuti o qualsiasi altra cosa sia tanto meno dannoso di una centrale nucleare.
Eppure, io personalmente voglio credere che l'alternativa al nucleare esiste, ed è anche semplice: consumare meno energia.
Prima di tutto io non darei così per scontato che il nucleare sia l'energia del futuro, sebbene l'Italia adesso ne abbia un bisogno tremendo bisogna però affermare che una fonte energetica che "non si può spegnere" va contro tutto ciò che l'uomo ha imparato in millenni di storia. Di vulcani e di uragani ne abbiamo già abbastanza. E' un grosso errore pensare che spaccare un atomo ci renderà più evoluti, nonostante questo però per progredire la nostra società ha bisogno di quantitativi enormi di energia, il che vuol dire che se vogliamo davvero creare sorgenti di energia pulita bisogna irrimediabilmente far uso del nucleare. I nostri vicini di casa, meno frivoli e meno estrosi ma sicuramente più concreti l'hanno capito benissimo; che il nucleare sia brutto sono tutti d'accordo, ma sono anche tutti concordi che è un male necessario se si vuole creare davvero qualcosa di nuovo.
La Merkel oltre a questo ragionamento ne ha fatto anche un altro: dobbiamo usare meno energia, soprattutto adesso che l'energia non c'é (ironico vero?), eppure per noi questo discorso è validissimo, perché noi l'energia la compriamo (85%) e se vogliamo davvero essere alla pari sulla bilancia dobbiamo si produrne di più ma anche consumarne estremamente meno.
Sul referendum bisognava scriverci: siete pronti a tirar la cinghia sull'elettricità rinunciando a buona parte del vostro svago tornando a fare picnic sull'erba e dicendo addio a facebook e al pollo arrosto?

Paolo