martedì 8 giugno 2010

Case Ater solo a "cittadini doc"

Ecco qui un bell'articolo che dimostra che la Leganord non è solo chiacchere e parole, ma le cose le cambia davvero.
-da L'Arena.it-

LEGNAGO. Nei primi 30 posti della graduatoria compilata con i nuovi criteri introdotti dalla Lega non ci sono stranieri

I punteggi assegnati dal Comune in aggiunta a quelli regionali favoriscono gli aspiranti inquilini residenti da almeno vent’anni

Legnago. La ricetta leghista per favorire, con i nuovi criteri padani varati nove mesi fa, gli italiani e i «legnaghesi de zoca» nell'assegnazione delle case popolari ha dato i frutti sperati. E, a meno di una disponibilità record o di emergenze abitative, gli immigrati saranno perciò costretti a rinunciare alle chiavi di un alloggio dell'Ater.
A metterlo nero su bianco è la graduatoria provvisoria appena licenziata e trasmessa in municipio dalla commissione istruttoria dell'Azienda per l'edilizia residenziale scaligera, che ha ammesso 150 delle 168 domande presentate nel 2009 dalle fasce disagiate della popolazione. Dall'elenco degli aspiranti affittuari, da cui il Comune attingerà nei prossimi mesi per consegnare le abitazioni a canone agevolato, sono infatti spariti i cittadini stranieri. Il primo «foresto» - fatta eccezione per una signora polacca mamma di tre bambini avuti da un italiano, che nel giro di un anno è scivolata tra l'altro dal primo al 19° posto - è piazzato in trentunesima posizione e si tratta di un capofamiglia marocchino con moglie e quattro figli a carico. Il che significa che è praticamente tagliato fuori, alla stregua di un'altra cinquantina di richiedenti di diverse etnie, dal novero dei futuri locatari. Anche perchè gli appartamenti - attualmente l'ente ne ha a disposizione soltanto tre che dovrebbero salire a sette entro l'estate - vengono assegnati col contagocce e l'attesa è già di per sè lunga per i primi della lista. A garantire una corsia preferenziale ai «cittadini doc» è stata l'applicazione dei punteggi suppletivi stabiliti dal Comune in aggiunta a quelli fissati dalla Regione. In un rovente Consiglio dello scorso settembre, il Carroccio, con l'avvallo del Pdl ed il voto contrario dell'opposizione, aveva infatti ristretto solo a due categorie la distribuzione degli otto punti di competenza dell'ente: cittadini italiani residenti a Legnago da almeno 20 anni; oppure nuclei composti da coppie italiane o comunitarie, coniugate e con figli a carico, la cui età sommata non superi i 65 anni purchè almeno uno dei due coniugi sia residente in città da almeno 15 anni. E così, all'atto pratico, si è verificata quella scrematura allora aspramente condannata dal centrosinistra, che intravvide nei criteri in questione «connotati razzisti a scapito non solo degli extracomunitari ma anche di anziani ed altri italiani fragili confinati in calce alla graduatoria».
L'amministrazione non ha però nulla da rimproverarsi e canta vittoria. «Finalmente», dichiara il sindaco Roberto Rettondini, «siamo riusciti a tutelare i diritti della nostra gente, dei nostri vecchi e dei tanti cittadini indigenti che con il loro lavoro hanno finanziato questi alloggi. E che, altrimenti, dovevano continuare a cedere il passo ai residenti dell'ultima ora».
«Questa graduatoria», aggiunge Erika Ferraresi, assessore al Sociale, «non è il frutto di un disegno discriminatorio e razzista. Bensì l'occasione giusta per salvaguardare i legnaghesi finora penalizzati nelle assegnazioni visto che dal 2006 ad oggi il 55,5 per cento degli alloggi, calcolando gli occupanti, sono andati a nomadi ed immigrati».
Stefano Nicoli

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Paolo

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