giovedì 28 ottobre 2010

Lega Bologna e Reggio



Un articolo tratto da "La Stampa" di qualche giorno fa
-Salgono i consensi, ma i dirigenti sono nel mirino. Espulsioni a raffica: e Bossi manda Rosi Mauro
Se non fosse che la Lega è sempre stata un partito difficile da capire, ci sarebbe da stupirsi di ciò che le sta accadendo in Emilia. In nove anni è cresciuta dal 2,5 al 15 per cento e ora i sondaggi la danno intorno al 18. Ha sette sindaci: che detto così, sette, sembrano pochi, ma se qualcuno avesse predetto un dato del genere solo poco tempo fa l’avrebbero rinchiuso in manicomio.
Si sta lentamente mangiando buona parte dell’elettorato della sinistra, arrivata alle ultime regionali al 52 per cento, dal 62 che aveva. «Io dico sempre che la sinistra è arrivata al torsolo della mela, non le resta più niente da mangiare e la prossima volta va a casa», dice Mauro Manfredini, capogruppo in Regione, modenese, ex venditore ambulante comunista che ha spiegato di aver cambiato solo il colore, non il tipo di militanza: «Faccio le stesse cose che facevo quand’ero nel Pci: batto tutti i portoni, rompo le palle a tutti e sto ad ascoltarli». -

Continua

La situazione leghista non è disastrosa come molti sono "contenti" di dire. Anche quest'articolo fa capire che il problema sta proprio nell'enorme successo che la Lega ha ottenuto alle ultime elezioni, non è facile trovarsi con dieci macchine da guidare e soltanto tre piloti fidati. Rosi Mauro darà una mano in modo da creare una macchina politica senza crepe e senza punti deboli, noi ci fidiamo dei nostri segretari e dei nostri militanti.

Paolo

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