martedì 31 agosto 2010
Gheddafi o non Gheddafi??
libero-news.it
Vediamo un po' di dare un parere sulla questione "Gheddafi" che ha fatto tanto parlare i giornali di mezzo mondo.
Gheddafi pretende che l'Europa dia 5 miliardi alla Libia per non essere colonizzata dall'Africa (???). Gheddafi dice anche che le donne che seguono l'Islam sono trattate meglio che nel vecchio continente, non fanno lavori umili tipo l'autista o il minatore (???), inoltre ha regalato qualche copia del Corano a 200 hostess che erano presenti al suo arrivo (70 euro a cranio).
Intanto aggiungo qualche link, senza postare troppi articoli, per dimostrare l'umanità risaputa di chi è Islamico:
PACHISTANO MINACCIA DI MORTE LA FIGLIA TROPPO OCCIDENTALE
MONTISOLA. Arrestato dai carabinieri per violenza piscologica un operaio di 46 anni già denunciato dalla ragazza
La sedicenne si è recata in caserma «Non voglio fare la fine di Hina» L'uomo in cella ha chiesto di pregare e ha annunciato «mi vendicherò»
22/08/2010
Gazzetta di Parma: Carla Bruni definita prostituta dalla stampa Iraniana (pettegolezzi a parte, non si fa)
SFREGIATA CON L'ACIDO
il fatto è avvenuto a Torino giovedì scorso, lei una ragazza marocchina che ha rifiutato una relazione, lui 24 anni, marocchino, Abderrahim Soufi. La ragazza di 19 anni rischia di perdere l'occhio.
Ora però inseriamo anche un'altro articolo sempre del La Stampa.
Gli affari sono affari tutti a cena col Colonnello
Qui c'è scritto che alla cena con Gheddafi c'erano proprio tutti, politici ministri e anche imprenditori. Sapete perché?? Perchè sebbene in Libia ci siano solo 6 milioni di anime, comunque ci sono risorse energetiche (petrolio), ci sono soldi da spendere e affari da fare, ci sono centinaia di persone che non vedono l'ora di venire in Italia su un gommone, e visto che noi non gli spariamo addosso l'unico modo per fermarli è tenerli li dove sono, l'unico problema che il capo di tutto questo è l'unico e vero dittatore della Libia: Mu'ammar al-Gheddafi.
Si può fare quello che si vuole ma personalmente credo che la strada presa da Berlusconi sia la più efficace. Sarà schifosa, sarà viscida e sarà anche ingiusta però se si vuole rimanere nell'ambito del dialogo e della democrazia questo è quello che bisogna fare: dialogare e accordarsi.
Hanno un bel da dire gli altri partiti che gridano allo scandalo, gli accordi non li devono prendere loro.
Si potrebbe anche avere il muso un po' più duro e il becco un po' più di ferro, dopo però non bisogna aver paura di prendere decisioni anche pesanti se necessario, e guai se qualcuno viene a sventolare la sua bandierina della pace. Buona giornata
Paolo
sabato 21 agosto 2010
Ernesto Olivero: "I rifugiati diventino italiani o tornino a casa loro"
Il fondatore del Sermig:
accogliere non è sufficiente
GUIDO TIBERGA
TORINO
«Devono diventare italiani, altrimenti possono anche tornarsene a casa...». Nella sua stanza al Sermig, tra icone della Vergine benedette dai Papi e appunti autografi dei potenti d’Italia, Ernesto Olivero parla dei rifugiati somali con inaspettata durezza. Ragiona e procede per esempi, come gli capita spesso. «Sa perché le sto preparando un caffè? Perché sono gentile. Ma non lo farei mai se lei pensasse che questa tazzina è un segno della mia vigliaccheria...».
Non la seguo, Olivero. Che cosa vuol dire?
«Vede, noi qui siamo stati i primi ad accogliere persone venute da altri Paesi. Con amore e senza distinzioni, perché se uno straniero viene a Torino e nessuno ha il coraggio di mandarlo via, quello straniero diventa torinese come me e lei. Ma all’inizio, quando l’Arsenale era poco più di un rudere, qui stava scoppiando il caos. E allora ci siamo detti: o lasciano perdere tutto, o cerchiamo di capire questa gente. E per capirla dobbiamo andare a casa loro. Lo abbiamo fatto, abbiamo incontrato persone illuminate che ci hanno detto: voi italiani siete presuntuosi, e non capite niente...».
Perché?
«Perché accogliamo gli arabi come se fossero i veneti che venivano a Torino negli Anni Cinquanta. Non capiamo che sono diversi, che ad esempio per loro la gentilezza è sottomissione. Che persino il gesto semplice di offrire un caffè può essere equivocato».
Sta dicendo che con gli immigrati islamici bisogna essere duri per principio? Proprio lei?
«Sì. Proprio io che ospito centinaia di persone ogni giorno dico che accogliere non basta. Bisogna fissare le regole: dobbiamo comprendere queste persone, e spiegare che l’Occidente sarà in decadenza ma qualche passo lo ha fatto. Bisogna far capire che chi viene qui deve adeguarsi alla nostra Costituzione, o andarsene».
Senta, ma che cosa si deve fare se un rifugiato non vuole inserirsi e non può tornare a casa sua perché finirebbe perseguitato per motivi politici?
«Noi al Sermig abbiamo varato da poco l’Arsenale dei Ragazzi: giovanissimi di 17 etnie giocano insieme, studiano musica insieme. Hanno una sola regola: devono parlare italiano. Chi usa la sua lingua viene allontanato per una settimana».
Ma i bambini non sono rifugiati politici. Non si possono paragonare le situazioni...
«Quello che conta è essere chiari, fissare immediatamente le regole, tenere alla larga i demagoghi. Queste persone non possono pretendere di avere subito una casa, perché prima di loro ci sono centinaia di immigrati e anche di italiani che stanno aspettando. Bisogna ragionare prima, altrimenti ci si trova nell’angolo. E quando si sta con le spalle al muro ogni decisione finisce per essere sbagliata».
Il questore dice che dei quindici irriducibili di corso Chieri dovrebbero farsi carico associazioni come la vostra. Che cosa risponde?
«Che quando lo Stato ha fatto l’ultima sanatoria, noi abbiamo ospitato 2-3 mila immigrati al giorno. E aspettiamo ancora i 700 milioni di vecchie lire che ci avevano promesso. E comunque noi qui abbiamo già dei rifugiati somali usciti da via Asti. Lo Stato deve dare risposte, il volontariato agisce per amore, non perché qualcuno glielo ordina».
Olivero, qual è la sua posizione sulla moschea che si sta costruendo a Torino?
«Che è giusto, perché chiudersi è sbagliato. Ma prima bisogna chiamare i musulmani torinesi e dire loro: che cosa farete da domani perché in Iraq o in Arabia, se un prete dice Messa in un albergo non arrivi più la polizia ad arrestare tutti? Noi vorremmo aprire un Arsenale della Pace a Gaza: abbiamo chiesto di poter costruire una chiesa, non per convertire gli altri, ma per pregare noi. Non abbiamo mai avuto risposta. Bisogna ragionare prima di agire: ha visto Obama che ha approvato una moschea a Ground Zero?».
Certo, non è d’accordo?
«Secondo me ha agito con leggerezza».
Grazie al forum dei giovani padani per questo link
-La stampa-
venerdì 20 agosto 2010
Tre barche al giorno!!!
Three boats a year our target, says Abbott
Opposition Leader Tony Abbott has set a Coalition government the target of limiting unauthorised boat arrivals to three a year, saying he deserves to be "very harshly judged" if it fails.
Mr Abbott said on average three boats a year had arrived under previous Coalition governments between 2002 and 2007, and he was aiming for the same result.
"If I can achieve three boats a year ... I think the Australian public would have every reason to be grateful to the new government," he told reporters in Sydney today.
-Tre barche all'anno!!-
In Australia l'opposizione ha creato una coalizione per far si che il numero di barche "clandestine" non passi la quantità di tre.
Abbott, l'altro candidato (della coalizione uscente) ha detto che i cittadini australiani devono ringraziare il precedente governo se il numero di barche irregolari si è fermato a tre all'anno.
-la traduzione è un po' breve ma il succo del discorso è questo-
Chissà quando l'opposizione dirà una cosa così da noi. Grazie a "il foglio.it" e alla sua "rassegna del giorno" per questo simpatico articoletto dall'altra parte del mondo.
sabato 14 agosto 2010
Musulmani e parco giochi
Padova. I musulmani "cacciano" i bimbi
dal parco giochi: «Dobbiamo pregare»
I genitori denunciano l'episodio: «È un luogo pubblico, non
possono rimproverare i bambini perché fanno chiasso»
di Cesare Arcolini
PADOVA (11 agosto) - «Il giardino è comunale, ma qui ognuno fa quello che vuole. Ci siamo stancati». A parlare è stato ieri mattina un gruppo di genitori italiani di Noventa Padovana (Padova) che hanno segnalato un episodio che potrebbe dare il via a non poche polemiche: «Ci sono alcuni giorni in cui i genitori del Bangladesh e dell'India si mettono a pregare all’interno del giardino "Gli Aceri" e pretendono che i nostri bambini stiano zitti o meglio ancora abbandonino lo spazio verde. Questo è inaccettabile».
Emergono poi una serie di problematiche parallele da non trascurare: «Premesso che la parola razzismo non rientra nel nostro vocabolario, non è possibile che le famiglie straniere fruiscano del parco e poi lo lascino in condizioni pietose. Bottiglie vuote, lattine, pezzi di carta, avanzi di cibo. Tutto rigorosamente per terra. Ci siamo stancati di dover pulire le loro immondizie. Occorre una regolamentazione del parco più severa, in modo tale che il rispetto e l'educazione emergano. Così proprio non può andare avanti».
Tornando all'episodio cardine della polemica proseguono: «Questo non è un luogo di preghiera. Ci sono giostre, spazi per correre e giocare con la palla. I posti dove pregare sono altri. La nostra libertà non ha prezzo. Non accetteremo più di sentirci rimproverare perché i nostri bambini fanno chiasso durante i loro momenti spirituali». Ieri pomeriggio, in concomitanza col mese del Ramadan nel parco c'erano alcune famiglie musulmane. Nessuno, però, ha voluto fornire spiegazioni sulla vicenda.
Il gazzettino.it
Dopo aver aggirato la legge per poter macellare la carne come vogliono adesso si impadroniscono dei parco giochi, COSTRUITO PER I BAMBINI.
E guai dire loro qualcosa, siamo noi quelli non tolleranti e quelli che non rispettano gli altri.
venerdì 13 agosto 2010
Metro e carne Halal
La notizia non ha una rilevanza giornalistica, l'argomento è infatti già stato affrontato a febbraio quando la Coop ha deciso di mettere sul mercato carne macellata secondo le regole islamiche.
Comunque, nonostante le proteste e un ovvio nulla di fatto, anche la Metro si adegua al mercato con un bel "speciale Ramadam", se non vi sta bene questa politica non andate dove vendono carne halal, andate da un altra parte a fare spesa, è molto meglio che aderire a inutili gruppi sui vari network. In Italia i musulmani regolari sono circa un milione e non bastano per tenere in piedi queste catene di supermercati.
Queste è il volantino che l'azienda invia ai suoi clienti direttamente via posta
volantino
Per chi non sapesse cos'è la carne Halal Wiki
Girando per internet ho scoperto che all'epoca (febbraio) la Coop ha trovato un punto d'incontro con gli islamici obbligandoli a stordire l'animale prima di sgozzarlo, lo stordimento da quello che ho capito non è comunque quello che intendiamo noi, cioè la scossa elettrica, ma può essere anche semplicemente una botta in testa. In altri stati come la Francia hanno lo stesso tipo di problema, che ovviamente si risolve con un nulla di fatto. La cosa poco chiara di questa vicenda è il ruolo che gioca la legge: se la macellazione deve avvenire in un certo modo, perché c'è chi la può fare come vuole? La costituzione dice che ognuno è libero di avere fede in quello che vuole, questo vuol dire che la religione può sorpassare le leggi?? Se è così le istituzioni lo devono fare sapere, così ci regoliamo di conseguenza.
Direi che tra un po' saremo pronti per le piazzole da lapidazione e per i corsi da boia professionisti.
Paolo
sabato 7 agosto 2010
RAGAZZA KOSOVARA SI GETTA DAL BALCONE. AMMETTE DOPO TRE MESI CHE LO HA FATTO PER SCAPPARE DA UNO STUPRATORE
Ragazza sfugge allo stupro gettandosi dal balcone - Corradi: serve campagna anti-omertà
Dopo la ragazza kosovara che si èlanciata dalla finestra a Parma per sfuggire a un parente che cercava di violentarla, il consigliere regionale leghista Roberto Corradi ha chiesto alla Giunta «una campagna di sensibilizzazione presso le comunità straniere, affinchè superino tendenze 'omertosè e denuncino i connazionali autori di reati, soprattutto se si tratta di violenza alle persone ed alle donne». Per Corradi, che ha preannunciato una interrogazione regionale, «quando a subire le aggressioni sono italiani/e i fatti vengono quasi sempre denunciati, mentre se le vittime sono donne straniere sono frequenti i casi di mancata denuncia», che «rendono difficoltoso il lavoro degli inquirenti e delle Forze di Polizia, favorendo la reiterazione del reato (ai danni di straniere o italiane) da parte dei colpevoli. Occorre – prosegue - sensibilizzare le comunità straniere regolari, affinchè denuncino o segnalino i connazionali autori di comportamenti violenti, cosa che spesso non avviene per retaggi culturali, per timore oppure per diffidenza verso il nostro sistema giudiziario. La collaborazione nel contrasto alla criminalità - sostiene – deve diventare uno degli elementi per verificare la volontà di integrazione delle comunità straniere».
tratto dalla "Gazzetta di Parma"
Dopo la ragazza kosovara che si èlanciata dalla finestra a Parma per sfuggire a un parente che cercava di violentarla, il consigliere regionale leghista Roberto Corradi ha chiesto alla Giunta «una campagna di sensibilizzazione presso le comunità straniere, affinchè superino tendenze 'omertosè e denuncino i connazionali autori di reati, soprattutto se si tratta di violenza alle persone ed alle donne». Per Corradi, che ha preannunciato una interrogazione regionale, «quando a subire le aggressioni sono italiani/e i fatti vengono quasi sempre denunciati, mentre se le vittime sono donne straniere sono frequenti i casi di mancata denuncia», che «rendono difficoltoso il lavoro degli inquirenti e delle Forze di Polizia, favorendo la reiterazione del reato (ai danni di straniere o italiane) da parte dei colpevoli. Occorre – prosegue - sensibilizzare le comunità straniere regolari, affinchè denuncino o segnalino i connazionali autori di comportamenti violenti, cosa che spesso non avviene per retaggi culturali, per timore oppure per diffidenza verso il nostro sistema giudiziario. La collaborazione nel contrasto alla criminalità - sostiene – deve diventare uno degli elementi per verificare la volontà di integrazione delle comunità straniere».
tratto dalla "Gazzetta di Parma"
giovedì 5 agosto 2010
La Lega e le elezioni anticipate
BOSSI ULTIMO ALLEATO
La stampa
-Senza federalismo è sempre più difficile spiegare l'alleanza con Berlusconi-
Tutti in Aula, pronti a sostenere il governo su una questione - la sfiducia al sottosegretario Caliendo - che pure non è esattamente in cima ai pensieri del popolo del Nord. Ma la Lega vuole rassicurare il premier sulla propria inossidabilità.
«La Lega dice no a un esecutivo tecnico, noi siamo con Berlusconi», dirà più tardi. Se insomma questo governo deve cadere, la parola ripasserà al popolo. «E se si va al voto, la Lega stravince. Non temiamo il voto».
Il sussidiario
Ministro, alla luce di quanto accaduto quanto rischia il governo?
La questione è molto semplice e va posta in questi termini: se la maggioranza è in grado di rispettare il programma e gli impegni che ha preso con gli elettori va avanti, altrimenti ha il dovere di rimettersi al giudizio del popolo con il voto.
La padania
FEDERALISMO, LA LEGA NON TRADISCE
LE RIFORME NON TEMONO LE IMBOSCATE
BOSSI, no ad un esecutivo tecnico, noi con Berlusconi. Se andiamo al voto, la Lega stravince Il terzo polo si fa male da solo. REGUZZONI: siamo nati sul prato di Pontida, non nei salotti
La stampa
-Senza federalismo è sempre più difficile spiegare l'alleanza con Berlusconi-
Tutti in Aula, pronti a sostenere il governo su una questione - la sfiducia al sottosegretario Caliendo - che pure non è esattamente in cima ai pensieri del popolo del Nord. Ma la Lega vuole rassicurare il premier sulla propria inossidabilità.
«La Lega dice no a un esecutivo tecnico, noi siamo con Berlusconi», dirà più tardi. Se insomma questo governo deve cadere, la parola ripasserà al popolo. «E se si va al voto, la Lega stravince. Non temiamo il voto».
Il sussidiario
Ministro, alla luce di quanto accaduto quanto rischia il governo?
La questione è molto semplice e va posta in questi termini: se la maggioranza è in grado di rispettare il programma e gli impegni che ha preso con gli elettori va avanti, altrimenti ha il dovere di rimettersi al giudizio del popolo con il voto.
La padania
FEDERALISMO, LA LEGA NON TRADISCE
LE RIFORME NON TEMONO LE IMBOSCATE
BOSSI, no ad un esecutivo tecnico, noi con Berlusconi. Se andiamo al voto, la Lega stravince Il terzo polo si fa male da solo. REGUZZONI: siamo nati sul prato di Pontida, non nei salotti
Roma vs Padania
LA BATTAGLIA DEI CARTELLONI
«Taci padano, noi siamo Roma»,
blitz antileghista dell'estrema destra
La città tappezzata di manifesti con la lupa capitolina: «Fannulloni, ladroni, terroni? Siamo 300 anni di storia»
ROMA - «Fannulloni, ladroni, terroni? Taci padano. Noi siamo Roma. 3.000 anni di storia. Senato e popolo. Merito e qualità. Repubblica e democrazia. Radici civiltà e futuro d'Italia». Al centro un'immagine della lupa capitolina con le zampe poggiate su uan striscia tricolore. Ne sono comparsi diecimila in giro per le strade romane di questi manifesti, opera di una movimento di estrema destra che già nel giugno 2009 riempì la città di manifesti contro la fiction Romanzo Criminale. "La tua vita non è un Romanzo criminale. Diventa protagonista della Rivoluzione identitaria" era lo slogan che campeggiava su oltre 50.000 manifesti.
corriere della sera
Ovviamente tutti i leghisti più "caldi" hanno già risposto, in modo più o meno deciso. Un appunto personale vorrei farlo io: 3000 anni di storia e di senato e popolo? Si ma dopo cosa c'è stato? Lo splendore di Roma ai tempi degli imperatori è ben diverso da quello di adesso, ma non voglio infierire, è già triste abbastanza. Il consiglio è di scegliere slogan migliori la prossima volta.
Paolo
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