martedì 30 novembre 2010

CARTA DI PARMA



Continuiamo a parlare di Leganord.
Il non-commissariamento degli ultimi giorni ha creato un po' di scompiglio ma, contrariamente a quanto si può pensare, la situazione non è "allo sbaraglio". Vari incontri e vari riunioni sono organizzati per chiarire e semplificare la situazione.

Comunque si va avanti, non c'è modo migliore di farlo che parlare dell'incontro di Maroni con i sindaci. Purtroppo 14 sindaci hanno disertato l'incontro per protesta.
La Gazzetta di Parma racconta: "Presto carta d'identità elettronica per tutti (era ora!!!) e ancora "Sulla tessera del tifoso non mi tiro indietro"….Tutte parole sante del ministro Maroni, che più leghista non si può
Parma è una città strana, ultimamente sono molti gli angoli oscuri che vanno chiariti, da STT, società-trasformazione-territorio, a Tep e MB; da una colata di cemento apocalittica (questa non la si legge sui giornali ma basta guardare le gru che si vedono dalle tangenziali) agli spiccioli dati a Salemme. Eppure a Parma qualcosa si muove nel verso giusto, Maroni ha preso d'esempio l'idea di Parma, che è stata firmata anche da altri sindaci di città medio grandi (tipo Verona, per fare un esempio a caso).
Unica perplessità: come si fa ad avere questa carta?? Su internet non si trova, probabilmente non è un documento pubblicabile on-line e bisogna farne richiesta direttamente agli amministratori. Qui una versione pescata nella rete e di conseguenza poco ufficiale.

CARTA DI PARMA
PREMESSO
• che il diritto alla sicurezza ed alla qualità della vita urbana è una priorità e un bene primario dei cittadini, e il prerequisito necessario alla vita serena e allo sviluppo di ogni comunità;
• che la sicurezza deve essere garantita non soltanto per quanto riguarda fenomeni di criminalità organizzata ma anche in riferimento ad aspetti di fenomeni di criminalità, micro-criminalità e illegalità, presenti anche sotto forma di degrado e disordine urbano;
• che il territorio e gli enti locali sono il livello su cui si ripercuotono le decisioni, o le non decisioni, della politica nazionale;
• che i problemi di sicurezza urbana delle piccole e medie città, vengono ad oggi sottovalutati ricevendo meno attenzione e meno risorse del necessario;
• che l’organico e la dotazione di mezzi e strumenti tecnologici delle forze dell’ordine, in particolare nelle piccole e medie città, così come i loro stipendi, da molti anni sono rimasti invariati mentre il numero dei reati e i problemi connessi alla sicurezza urbana crescono costantemente ogni anno;
• che il problema della sicurezza urbana, fino a qualche decennio fa limitato alle realtà metropolitane maggiori, oggi è diffuso a tutte le realtà urbane e intrinseco alle dinamiche di sviluppo della città contemporanea;
• che ad oggi l’unico tavolo di confronto tra il governo e gli enti locali sul tema della sicurezza è limitato alle sole Città Metropolitane;
• che la diffusione e la complessità del problema della sicurezza urbana richiede l’azione congiunta e sinergica, nell’ambito delle rispettive responsabilità dei diversi livelli istituzionali, nonché la promozione, anche in via sussidiaria, di interrelazioni finalizzate ad avvicinare, sempre più, i dispositivi di prevenzione alla percezione dei cittadini;
• che di conseguenza le esigenze espresse in questi mesi dai colleghi Sindaci delle città più importanti sono dunque le stesse di tanti altri Sindaci, che ugualmente hanno il dovere e la responsabilità di preservare le loro comunità dalle minacce dell’illegalità e dell’insicurezza;
• che l’iter del pacchetto sicurezza varato sull’onda dei tragici fatti di Roma del novembre 2007 è stato portato a termine solo in parte;
• che oltre cento enti locali tra Comuni, Province e Regioni aderiscono al Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, organismo attivo già da diversi anni, che si é fatto da tempo promotore di numerosi progetti e di diverse iniziative nel segno della promozione e della salvaguardia della sicurezza urbana e dei singoli cittadini e in particolare di un progetto di legge le cui linee guida sono: la promozione delle politiche integrate per la sicurezza; il coordinamento tra Polizie nazionali e locali; la ridefinizione delle necessarie condizioni strutturali e organizzative per una polizia locale di qualità;
• che questo testo, il cui cammino era stato avviato per iniziativa di ANCI, UPI e Conferenza dei Presidenti di Regione già nella penultima legislatura, contiene attuali e preziosi strumenti con i quali i sindaci sarebbero in grado di dare il loro fattivo contributo alla sicurezza delle città. I Sindaci delle città di Parma e Verona, Cremona, Pavia, Belluno, Novara, La Spezia, Alessandria, Padova, Modena, Asti, Lodi, Treviso, Mantova, Como e Piacenza

CHIEDONO
al Governo Italiano e in particolare al Ministero dell’Interno e al Ministero della Giustizia,
1. di potenziare le funzioni del Sindaco, pur in un contesto di attribuzione allo Stato delle competenze in tema di lotta e di repressione della criminalità, A. prevedendo la facoltà del Sindaco di adottare provvedimenti in materia di ordine pubblico, relativi ai reati minori e ai temi del degrado fisico e sociale del territorio; B. rafforzando la collaborazione tra Sindaco e Prefetto, attraverso un protocollo di comunicazione di provvedimenti che riguardano la sicurezza al Prefetto, che può intervenire, in una visione strategica, con tutti gli strumenti ritenuti necessari, compresa, nel caso di uno spostamento di attività illecite da un Comune all’altro, la convocazione di una conferenza alla quale partecipano i Sindaci, il Presidente della Provincia e altri soggetti interessati; C. prevedendo non solo la presenza dei Sindaci nei Comitati provinciali per l’Ordine e la Sicurezza, ma anche il loro ruolo di indirizzo nella programmazione e il coordinamento delle forze di polizia sul territorio comunale.
1. di prevedere, come in altri paesi europei, finanziamenti specifici per progetti degli enti locali riguardanti le iniziative di sicurezza e qualità urbana, quali per esempio: A. infrastrutture legate alla sicurezza (illuminazione, video-sorveglianza nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto pubblico, presidi, ecc.); B. un “pacchetto rosa” specifico per la sicurezza delle donne; C. progetti per il decoro urbano e la riqualificazione di aree degradate;D. progetti di prevenzione legati all’aumento dei fenomeni di disagio e di devianza (uso di sostanze stupefacenti, bullismo, incidenti correlati all’abuso di alcool ecc.).
1. di potenziare l’organico e la dotazione di mezzi delle forze dell’ordine anche nelle piccole e medie città, ad oggi fortemente penalizzate nella distribuzione di uomini e risorse.
1. di potenziare la collaborazione tra Polizia Municipale e forze dell’ordine: A. con piani coordinati di controllo del territorio che definiscano rapporti di reciproca collaborazione tra il personale della Polizia Municipale e gli organi di polizia dello Stato, modulando coerentemente alle esigenze del territorio le figure del poliziotto e carabiniere di quartiere; B. con procedure più efficaci rispetto a quelle attuali per assicurare l’immediato interessamento degli organi di polizia dello Stato nel caso di interventi nella flagranza dei reati; C. estendendo alla Polizia Municipale la facoltà di accesso diretto alla banca dati dei veicoli rinvenuti ed a quella dei documenti di identità rubati o smarriti; D. introducendo per la Polizia Municipale la facoltà di immissione diretta dei dati (e non solo di consultazione di quelli esistenti); e. estendendo alla polizia municipale alcuni poteri di polizia sui reati minori e la sicurezza urbana senza dover ricorrere impropriamente al codice stradale.
1. di introdurre una nuova disciplina che semplifichi le procedure amministrative per la concessione o il diniego della residenza, prevedendo al contempo, coerentemente con le normative europee, requisiti più rigorosi sotto il profilo personale, della possibilità di integrazione e di maggiore coerenza con le norme urbanistiche, anche al fine di contrastare il fenomeno del degrado, del sovraffollamento urbanistico e delle locazioni irregolari.
1. di introdurre norme specifiche e aggravi di pena: A. per lo sfruttamento dei minori in attività criminali o nell’accattonaggio; B. per i reati di danneggiamento e di deturpamento; C. per occupazione abusiva di luogo pubblico, per la quale si prevede che il Sindaco possa disporre l’immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e la chiusura fino all’adempimento dell’ordine.
1. di rivedere la normativa vigente in tema di reati di grave allarme sociale, ampliando il numero dei reati previsti, rafforzando la risposta a condotte che minano la sicurezza dei cittadini, garantendo sia la celerità del giudizio che la certezza di una pena commisurata al reato commesso e escludendo, in questi casi, l’automatismo della sospensione dell’esecuzione della pena irrogata con sentenza definitiva.
2. di implementare gli strumenti e le risorse che possono permettere a fenomeni come quello dell’immigrazione e della circolazione delle persone di diventare un fattore di crescita della società e non di impoverimento e di conflittualità. In particolare chiediamo di: A. aumentare le risorse al Fondo per l’inclusione sociale; B. aumentare le risorse al Fondo per i minori stranieri non accompagnati e introdurre una disciplina che favorisca il loro inserimento lavorativo e sociale al compimento del diciottesimo anno di età; C. sviluppare una politica delle quote di ingresso basata sul reale fabbisogno delle singole regioni, che devono farsi carico con gli altri enti locali dell’effettivo inserimento lavorativo e di integrazione degli immigrati in entrata e devono essere messi in grado di supportare con progetti e finanziamenti mirati la pressione migratoria; D. intensificare la lotta alla clandestinità, che inficia e preclude l’inserimento dell’immigrazione regolare all’interno della comunità, attraverso la garanzia del conferimento di mezzi e risorse adeguate alle forze dell’ordine che svolgono il controllo alle frontiere, anche con l’intensificazione della necessaria collaborazione con gli altri stati europei.
Parma, 18 Aprile 2008
Il Sindaco di Parma Pietro Vignali
Il Sindaco di Verona Flavio Tosi
Il Sindaco di Cremona Gian Carlo Corada
Il Sindaco di Pavia Piera Capitelli
Il Sindaco di Belluno Antonio Prade
Il Sindaco di Novara Massimo Giordano
Il Sindaco di La Spezia Massimo Federici
Il Sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio
Il Sindaco di Padova Flavio Zanonato
Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi
Il Sindaco di Asti Giorgio Galvagno
Il Sindaco di Lodi Lorenzo Guerini
Il Sindaco di Mantova Fiorenza Brioni
Il Sindaco di Como Stefano Bruni
Il Sindaco di Piacenza Roberto Reggi

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