sabato 26 febbraio 2011

NORD AFRICA




Partiamo con un messaggio di Dussin, vice-capo dei deputati legisti: " Temiamo che dietro la speranza di molti cittadini del nord Africa vi sia che sogna l'affermarsi di nuovi regimi a carattere teocratico". E ancora " Le rivoluzioni in atto sono un terremoto geo-politico per l'Europa, per l'Italia gli effetti sono ancora più devastanti perché siamo i più esposti agli esodi di massa, l'Europa si deve svegliare"….

Come sempre facciamo un po' di scuola: in breve, da qualche mese in Tunisia, Algeria, Marocco e Egitto sono in corso crisi e scontri tra comuni cittadini e forze dell'ordine statali. Il motivo è presto detto, in questi paesi la gente è scesa in piazza a protestare perché i prezzi delle materie prime sono cresciuti a dismisura e la gente non sa più di cosa vivere (come da noi secoli fa insomma), inoltre le notizie sui rapporti politici e sociali uscite da wikileaks non hanno fatto altro che incediare ancora di più gli animi delle persone.
Bisogna anche aggiungere che questi paesi sono sotto dittatura. Sulle carte esistono parlamenti, ministri ecc ecc… Di fatto il governo è costituito interamente da "famiglie fortemente gerarchiche" che esercitano un controllo tutt'altro che liberale sui propri territori.
Con una situazione di questo tipo era solo questione di tempo ma prima o poi il popolo si sarebbe ribellato, ora però nascono i dubbi per noi che siamo i primi vicini. Va ricordato infatti che molte persone sono scese in piazza per fare la guerra (e per morire nella speranza di cambiare la propria terra), molte altre però hanno paura e scappano… in Europa.

Le domande che bisogna porsi sono ben precise:
- Li possiamo accogliere? Il nostro sistema, moderno e industriale, può accogliere milioni di persone che non hanno capacità tecniche precise e che non si sa se siano disposte ad impararle? (diamo per scontato che non vengano qui per farsi mantenere)
- Siamo sicuri che con l'esodo di massa la situazione si risolva? Il pericolo tutt'altro che campato per aria è che l'Islam prenda il sopravvento su quei pochi rimasti, il che vuol dire la nascita di qualcosa di peggio di una dittatura da parte di un Gheddafi. Far breccia su un popolo che scappa è molto più facile che farlo su un popolo unito che ha davvero voglia di rimboccarsi le maniche.

E qui, volente o meno, l'Europa gioca un ruolo fondamentale.
Come dice Dussin, il pericolo di regimi teocratici è veramente vicino, l'Europa ha il dovere di alzare la voce ( l'Europa occupa la metà del bacino del Mediterraneo, e ne ha totalmente il diritto); ha il dovere di mettere subito in riga i nuovi arrivati; ha il dovere di dare un esempio di modernità e di civiltà.

Ovviamente, e purtroppo, l'UE è sempre un po' "lenta" a prendere decisioni ferme e sicure, la paura di dover dare ragione a chi ha sempre dato contro alla tolleranza a tutti i costi e alle porte aperte per tutti è grande, i burocrati perdono già abbastanza voti standosene dietro le scrivania, se danno ragione a noi arriverebbero a non avere nemmeno le sedie su cui sedersi.

Paolo

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